Intervista a Tiziana Colosimo. A cura di Irene Losito

“Chi legge ha sete di sogni”: Onirica Edizioni incontra Tiziana Colosimo


Tiziana, sei musicista ed insegnante, hai svolto un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero. Ma sei anche scrittrice e pittrice -tra l’altro hai curato personalmente la copertina e le illustrazioni a colori del libro “Maschere e Segreti – Il Mistero della laguna”-. Si può dire che tu sia decisamente un’artista completa!
Diciamo che l’arte fa parte della mia vita. Amo tutto ciò che è bello, che mi emoziona e che risveglia in me la fantasia e la creatività. L’essere musicista mi ha permesso di conoscere un mondo dove la fantasia e i sogni si intrecciano e danno vita a qualcosa che non si può descrivere a parole. Come ha scritto il celebre Victor Hugo: “La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio.” Apprezzare la natura, la musica, l’arte in genere è fondamentale per sviluppare la sensibilità e per arricchirla in maniera completa. Non si può rimanere insensibili di fronte ai colori di un bosco in autunno o ad un quadro di Caravaggio, non si può non emozionarsi ascoltando una Sinfonia di Mozart. Ogni giorno della nostra vita è come un foglio bianco che va riempito con luci, suoni, colori, profumi, per non lasciare che la monotonia della quotidianità lo ingiallisca o, peggio ancora, lo renda grigio e sbiadito.

Dalla tua passione per il mistero, prendono vita i tuoi racconti fantasiosi dove immagini antichi segreti ed oscuri enigmi da risolvere. Come nasce il tuo primo romanzo “Il Mistero dell’Alchimista” pubblicato in forma di e-book su alcuni siti letterari?
Il mistero è qualcosa che affascina, che stuzzica la fantasia, che lascia con il fiato sospeso, che dà spazio all’immaginazione. Questi ingredienti hanno ispirato i miei primi racconti che inventavo per catturare l’attenzione dei miei bimbi quando, da piccoli, mi chiedevano delle storie che facessero loro compagnia. Questi racconti si sono poi sviluppati con il crescere dell’età dei miei figli e delle loro esigenze, fino a diventare un romanzo vero e proprio: il “Mistero dell’Alchimista”. Protagonista è Giò, apparentemente un ragazzo come tanti, studente di Conservatorio, violinista, arguto e intuitivo, che vive in un tranquillo borgo sulle colline toscane. A causa di un fenomeno verificatosi durante l’allineamento dei pianeti, Giò scopre di avere acquisito dei poteri straordinari, come captare cose misteriose, leggere nel pensiero delle persone, materializzare oggetti o, addirittura, viaggiare nel tempo. Giò è affiancato da Lele, fratellino vivace ed impertinente, sempre pronto alla battuta e allo scherzo, che spesso si rivela risolutivo nelle situazioni di difficoltà e di pericolo; e poi c’è Nino, anche lui musicista, pianista, per la precisione. Nino è l’alter ego di Giò: pacioccone, tranquillo, pacifico e anche un po’ fifone, non ama andare in cerca di avventure, preferisce piuttosto lavorare di forchetta perché è un goloso senza ritegno, ma poi, suo malgrado, si lascia trascinare nelle situazioni più impensate. In questo gruppetto non poteva mancare l’elemento femminile: ed ecco Marinella, bella studentessa di flauto, esperta di enigmi musicali, coraggiosa ed intraprendente, qualità che non lasciano certo Giò indifferente. E’ un enigma sui generis quello che devono svelare il protagonista Giò e i suoi amici: seguendo il filo conduttore di un’antica leggenda, attraverso sotterranei e passaggi segreti nascosti sotto il Conservatorio di Musica, si troveranno sulle tracce di un Alchimista che, secoli addietro, aveva scoperto un incredibile segreto... Nella ricerca del leggendario laboratorio dell’alchimista i nostri eroi affronteranno insidie e trabocchetti e un avversario davvero molto particolare…

Ritroviamo gli stessi protagonisti del libro nei romanzi: “La Maledizione dello Scarabeo Blu”, arrivato finalista al “Premio Dickens 2007” bandito dalla casa editrice “Edigiò”, “Il Tesoro del Pirata Fantasma” e “Il Segreto del Settimo Sigillo” risultato vincitore nel 2008 del Primo Premio al Concorso “I Gialli di Giò” e che ha ottenuto la pubblicazione nella collana “I Castori”, narrativa ragazzi oltre ad essere stato selezionato dalla Fondazione Città del Libro di Pontremoli tra i venti finalisti del “52° Premio Bancarellino 2009”.  Come ci motivi questa scelta?
Questi romanzi hanno la caratteristica di avere come protagonisti lo stesso quartetto di ragazzi, pur essendo delle storie a sé stanti che possono essere lette indipendentemente dal loro ordine cronologico. Dopo aver risolto il mistero dell’Alchimista, Giò e i suoi amici ricevono come premio una crociera sul Nilo. E quella che sembrava una tranquilla e riposante vacanza si trasforma in un’altra avvincente avventura. Ne “La Maledizione dello Scarabeo Blu” tutto comincia con il ritrovamento di un misterioso papiro dove sono riportati una serie di enigmi e di indovinelli. La soluzione di questi enigmi porterà i nostri amici fino alla Valle dei Re dove, attraverso insidiose trappole e trabocchetti da evitare, arriveranno alla tomba del leggendario faraone Ramsar e al suo favoloso tesoro. Questa vicenda mi ha particolarmente affascinato in quanto la storia dell’Antico Egitto è una delle mie passioni: durante la stesura del romanzo ho avuto l’opportunità di arricchire la mia conoscenza in materia, coinvolgendo i miei protagonisti in una caccia al tesoro... faraonica!! Questo romanzo uscirà in primavera, edito dalla casa editrice  Edigiò.
Il “Segreto del Settimo Sigillo” è un romanzo in cui troviamo gli stessi protagonisti alle prese, questa volta, con un mistero medioevale: il restauro di un monastero abbandonato riporta alla luce un’antica pergamena sulla quale, più di 600 anni prima, la mano attenta di un amanuense aveva iniziato a scrivere una lauda. Quando la pergamena viene rubata dal museo che la custodisce, il Professor Vetusto chiede a Giò e ai suoi amici di aiutarlo a risolvere il mistero. In un susseguirsi di colpi di scena, i giovani amici seguiranno così il filo di un enigma medioevale, un filo misterioso che li condurrà addirittura indietro nel tempo, alla ricerca del leggendario segreto dei Cavalieri della Luna Storta. Questo libro, oltre ad essere stato selezionato dalla giuria del Premio Bancarellino, è stato adottato come libro di testo per studenti di scuola media poiché, oltre alla vicenda appassionante, contiene degli spunti interessanti relativi al periodo storico, alle abitudini medioevali, all’importanza degli amanuensi e del loro lavoro. Mi è piaciuto inserire queste note di cultura tra un enigma e l’altro, per stuzzicare la curiosità dei giovani lettori in modo da poter arricchire il loro bagaglio, una volta terminata la lettura.
L’ultimo romanzo della serie, “Il Tesoro del Pirata Fantasma” è ambientato in un’altra terra affascinante: la Scozia, con i suoi paesaggi suggestivi  e le sue nebbie misteriose. In questa incredibile avventura, Giò, Lele, Nino e Marinella si trovano alle prese con un messaggio trovato in una bottiglia ripescata sul fondale marino. E’ una misteriosa richiesta d’aiuto e proviene proprio dalla lontana Scozia. L’incontenibile voglia di avventura che li contraddistingue, li porterà subito verso questo Paese incantevole, ricco di storia e di leggende. Una volta giunti in Scozia però, i quattro ragazzi scoprono, con grande delusione, che l’autore del messaggio è un pirata, Beonzio Mc Brillus, morto più di 300 anni prima. Il mistero sembra così svanire nel nulla... ma una serie di colpi di scena farà intuire ai nostri amici di aver scoperto qualcosa di più scottante di una semplice pergamena dimenticata in fondo al mare...

Recentemente ti sei aggiudicata il Premio di Narrativa Giallo-Latino 2009, bandito dalla casa editrice Ego Edizioni di Latina, con il racconto giallo “L’ultimo caffè”. Una gran bella soddisfazione…
E’ stata un’esperienza veramente piacevole e interessante. In genere io preferisco scrivere avventure dedicate alla narrativa per ragazzi per cui realizzare un racconto giallo è stata un’attività del tutto nuova, nella quale non mi ero mai cimentata. E’stato pertanto stimolante mettermi alla prova avventurandomi in un terreno sconosciuto e, a maggior ragione, il premio ricevuto è stata una bellissima soddisfazione!

E veniamo a “Maschere e Segreti – Il Mistero della laguna”. Già il titolo si rivela avvincente… Fa da sfondo un viaggio nel tempo: Thomas, il protagonista, dai giorni nostri si ritrova catapultato nella Venezia del Settecento e in questo magico scenario dovrà tentare di vincere la sfida contro il suo misterioso avversario … Cos’è esattamente questo “Gioco delle Maschere”?
Questo romanzo è ambientato in una delle città più belle del mondo: Venezia.
In genere, quando scrivo un libro, la prima cosa che mi deve coinvolgere è l’ambientazione, spaziale e temporale. Questo romanzo nasce proprio dal fascino seducente di questa città, così piena di storia, di arte, ma anche ricca di scorci magici, angoli nascosti e di atmosfere suggestive. In una cornice del genere è facile immaginare una storia misteriosa e coinvolgente che si snoda sul filo della storia e dell’intrigo internazionale.
Parlando di Venezia non potevano mancare le maschere con il loro fascino di sapore pirandelliano. In questa vicenda tutti i personaggi chiave sfoggiano una maschera, ma con una differenza: c’è chi ne indossa una reale e se ne serve per celare la propria identità in modo da penetrare nei luoghi del potere e sventare un intrigo ai danni della libertà del popolo; c’è poi chi non indossa una maschera vera e propria ma porta avanti un doppio gioco, mascherando le proprie intenzioni, anche se poi, alla fine, verrà… smascherato! Tutto comincia nella Venezia del 2009, quando Thomas, il protagonista, trova in una soffitta polverosa un antico gioco da tavolo: il Gioco delle Maschere. Thomas non avrebbe mai immaginato che, tirando accidentalmente i dadi, sarebbe stato trascinato in un’assurda quanto avvincente partita, nella Venezia del Settecento, in uno scenario magico e affascinante. Siamo infatti nel 1771, nella città dei dogi, di Goldoni e di Canaletto, nell’anno del viaggio a Venezia del giovane Mozart, alla vigilia dell’invasione della Serenissima Repubblica da parte delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, che minaccia proprio la città della Laguna.
E’ proprio in questo affresco settecentesco che viene catapultato il giovane protagonista, coinvolto suo malgrado nella spirale del Gioco delle Maschere. Il gioco è di per sé un elemento magico e misterioso. La casualità legata al lancio dei dadi, la fortuna o la sfortuna di capitare su una particolare casella, determina un ventaglio di combinazioni fantasiose e creative. L’incognita della mossa successiva, la possibilità di conquistare le carte magiche, suggeriscono situazioni via via nuove e stimolanti nella creazione di una trama. Questo Gioco delle maschere ha poi la particolarità di obbligare i partecipanti a finire la partita, con una posta in gioco davvero molto alta.
Quando Thomas scopre di essere tornato indietro nel tempo di più di 200 anni, ha inevitabilmente un momento di smarrimento, soprattutto perché si trova lontano dal suo mondo, dalle sue abitudini, dalle sue certezze e dai suoi punti di riferimento. Ma poi, man mano che la vicenda si snoda e prende corpo, Thomas si scopre ottimista e fiducioso, soprattutto perché incontra dei personaggi unici nella loro autenticità. Primo fra tutti il piccolo Mino, che potremo definire uno “scugnizzo veneziano”, disarmante nella sua semplicità e freschezza, generoso e coraggioso, fiero di aiutare i suoi amici nella difesa della libertà. E un personaggio che insegna molto al giovane Thomas, intorpidito dalle comodità moderne ed abituato ad interagire troppo spesso solo con un videogioco o con un computer. Poi ci sono i pescatori: Alvise, Bepi, Antonio, figure semplici di uomini onesti che conquistano Thomas per il loro essere solidali e per il voler combattere a tutti i costi a difesa della libertà e dei diritti del popolo veneziano. Questi personaggi coinvolgeranno Thomas nella loro avventura, ma soprattutto gli daranno il modo di scoprire dei valori importanti come l’amicizia, il sacrificio, il coraggio, l’amor di patria, la semplicità di una vita autentica lontana dalla tecnologia e della realtà virtuale. Per la prima volta nella sua vita, Thomas, ad un tratto, si ferma ad ammirare il mare, solo per assaporarne la bellezza e l’immensità, non per altro. Ma è appena un attimo perché la partita continua e Thomas lotta contro il tempo per poter ritornare nel suo mondo. E poi c’è l’avversario, il misterioso giocatore, di cui Thomas scoprirà l’identità solo alla fine della partita, un avversario che cercherà a tutti i costi di vincere, anche facendo carte false.

Non manca l’amore in questo romanzo mozzafiato…
E’ un amore unico quello che vive Thomas perché unica è la ragazza di cui si innamora. Lora è un tipo davvero originale, coraggiosa, audace, indipendente ed anche un po’ spericolata, così diversa da tutte le ragazze che Thomas ha conosciuto nel suo ambiente, una persona che non accetta la maschera che il suo ruolo di contessina le imporrebbe: una maschera fatta di convenzioni sociali, di doveri nobiliari e di pregiudizi. Lora vivrà la sua battaglia avventurosa al fianco di Thomas e, alla fine, lo seguirà senza esitazioni, nell’incognito e vorticoso finale del Gioco delle Maschere.
Dopo le tue indicazioni, siamo tremendamente curiosi di sapere il finale di quest’avventura straordinaria che, lo anticipiamo ai lettori, sperimenterà una svolta decisiva!
Mi dispiace, ma il finale di un romanzo non va mai svelato! Quello che posso anticipare è che ci sarà un doppio colpo di scena che lascerà il lettore con la voglia di continuare a leggere, anche dopo l’ultima pagina.
Tra l’altro Onirica Edizioni verserà un euro all'associazione AMRI per ogni copia acquistata nel periodo natalizio. Dunque, perché non regalare un buon libro e fare del bene al destinatario e ai bimbi che soffrono?
Se con i miei libri posso contribuire ad aiutare chi ha bisogno e chi non ha la fortuna come me di aver avuto tutto dalla vita, allora sono veramente orgogliosa di essere una scrittrice!

Irene Losito