Recensione a Cura di Dylan Berro e Laura Bellini

Apriamo questa recensione sottolineando, come sempre, che la poesia non rientra nelle nostre competenze. E’ un genere intimo, di introspezione dell’anima che non necessita di giudizi: quando un poeta compone i suoi versi lo fa riversando in poche righe tutto il suo essere.

Modernità è un libro che io, Dylan, ero molto curioso di leggere.
Ho letto diversi libri della Onirica edizioni, casa editrice con cui peraltro ho pubblicato il mio ultimo romanzo. E ne sono rimasto soddisfatto. Sono tutti ben scritti e interessanti, caratterizzati tra di loro da importanti differenze e peculiarità.

Quello che noi possiamo dire su questa raccolta poetica in particolare è che è caratterizzata da prose raffinate, Italo Zingoni riesce a farci entrare nel suo mondo e a fornire grandi spiegazioni con poche parole. Leggendo i suoi componimenti sembra di canticchiare una canzone, melodie esprimono la quotidianità della vita affrontando sentimenti come la nostalgia, il passato, il futuro.

Zingoni esacerba il senso dell’esistenza senza mai risultare eccessivo nei suoi componimenti; filosofeggia nelle sue strofe agognando un riscatto morale per il genere umano, di per sé abbiamo trovato anche delle critiche al modo di pensare troppo elementare, al mondo corrotto; contappone spesso l’ordine al disordine, il prima al poi e sensazioni varie.
Un mix ben dosato di malinconia, tristezza (sentimenti che non mancano mai nelle poesie che abbiamo avuto il piacere di leggere!), e speranza.

Tema principale dei componimenti è sicuramente l’amore; un amore che racchiude tutto il senso della vita stessa e di cui l’autore sembra non poter fare a meno. L’amore per l’universo, per i sogni, per il proprio vissuto, un amore globale di cui tutti siamo alla ricerca.
Molto interessante l’idea di accostare ad ogni poesia un dipinto. Questo ci fornisce ulteriori prove dell’animo artistico del poeta, ci dona la possibilità di figurarci le sue strofe come se fossero racchiuse in una cornice.

Vorremmo chiudere questa recensione con le parole stesse dell’autore che, meglio di noi, saprà spiegarci il significato profondo del termine poesia.

Poesia: gusto intenso e infinito.

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La poesia fa parte del menù variegato della vita.

Bisogna degustarla, come un buon vino, con la sapienza di un sommelier.

Bisogna abbinarla con le molte pietanze della quotidianità e saperne apprezzare le diverse sfumature.

Bisogna assaporarne lentamente le particolarità.

Ogni parola ha la sua dimensione sospesa tra reale e irreale, ogni verso si libra nel firmamento del pensiero e lo coinvolge nel suo volo.

Bisogna amarla per i suoi profumi e per i suoi colori, per la profondità con cui riesce

ad affrontare la gioia e il dolore, il sorriso e il pianto, la tristezza e la felicità, la compagnia e la solitudine, il rumore e il silenzio, il bianco e il nero, il giorno e la notte, il nulla e il tutto, la vita e la morte…

Bisogna non avere fretta per leggere o per ascoltare una poesia.

Bisogna concedersi il tempo necessario, entrare nella giusta dimensione, liberare la mente…

La poesia è filosofia in pillole, anzi in minuscole gocce, non bisogna farne un uso

anomalo, né tantomeno abusarne …

E’ un distillato pregiato di parole, è frutto di macerazione, è un estratto puro.

E’ il caffè servito alla fine della cena…

Bollente, amaro, concentrato… ma con un gusto intenso ed infinito.

Dylan Berro e Laura Bellini