Intervista a Virginia Defendi. A cura di Irene Losito

Virginia Defendi è una giovane scrittrice milanese. Dopo essersi laureata in scienze dell’educazione, si è dedicata anima e corpo alla scrittura, col chiaro intento di tradurre in parole, sentimenti ed emozioni.
 
Virginia ci siamo! Fra pochi giorni c’è la presentazione del tuo primo libro “Bambina e la fatina computerina”. Un appuntamento importante…

Sì. Decisamente importante. Fortuna vuole, io sia ancora nella fase del: “... ma sta capitando proprio a me?!?” Seriamente, le emozioni sono tantissime, descriverle mi è impossibile. C'è di tutto un po'...

Cosa ti ha spinto ad orientarti verso una fiaba moderna?

Diciamo che ero ancora immersa nelle fantastiche storie di Carlo Lorenzini (Collodi) e tutto questo mi ha aperto un mondo interiore di cui non sapevo nemmeno l'esistenza…

Una delle tue passioni più vive è la lettura. E in effetti la tua infanzia è legata ad un libro in particolare: “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”. Hai amato talmente tanto questo personaggio da arrivare ad elaborare una tesi sulle sue trasformazioni…

“Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino”, è un libro cui sono molto legata. Il mio primo ricordo: la maestra che, alle elementari, ce ne leggeva stralci. L'ho riletto, da sola,verso i 13 anni... fantastico!!!  La fantasia di Collodi, per me, è straordinaria. Insuperabile! Un giorno anni dopo, sono andata a “chiedere” la tesi, in Letteratura per l'infanzia, e la Prof.ssa Lollo, fa apparire, per magia, un opuscolo su una conferenza. Argomento:“Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” .Le  trasformazioni di Pinocchio sono tante, quante quelle di un bimbo che sta crescendo...

Parlaci ora del tuo libro…

La storia di “Bambina è la fatina computerina” è nata da sola. Non l'ho cercata. È arrivata! Anche di questo devo ringraziare la prof.ssa Lollo,  Docente di Letteratura per l'infanzia. Ho iniziato a scrivere “Bambina è la fatina computerina” poco dopo essermi laureata grazie a uno spunto datomi dalla Prof. Non ho fatto altro che elaborarlo (decisamente a modo mio!) e metterlo su carta virtuale. Beh... tutti noi abbiamo bisogno di dare un segno della nostra presenza nel mondo, fin da piccoli... I giovanissimi portano novità. Ma se non ce la facciamo da soli? Non è mai facile realizzare i propri sogni.E allora, ecco che arriva una Buona fatina, che risolve tutto. Facile! Le Buone fatine non hanno problemi... li risolvono! Sono perfette! Fatina computerina? È imperfettamente... perfetta... nel ruolo di fatina. Ha un sacco di problemi, fisici e non solo. Capisce però, che aiutando Bambina, darà una mano a se stessa...

“Come potrò portare tecnologia e modernità in questo mio piccolo mondo sempre uguale a se stesso?”

Mi stai chiedendo se in “Bambina è la fatina computerina” ci sia qualcosa di autobiografico? Assolutamente... sì! La tecnologia mi ha permesso di arrivare fin qui.La tecnologia, e la mia voglia di “fare da sola”... decisamente, c'è molto di me, in questo libro...


Sei una donna vulcanica, ci risulta tu stia già ultimando il secondo libro, un romanzo dal titolo “Vita, storie e pensieri di un’aliena”. Di che si tratta?

Beh...come dirlo? In “Vita, storie e pensieri di un’aliena” tratto un argomento che conosco bene (almeno credo...): me! Non per nulla, è la mia autobiografia. Sì, lo so... egocentrismo allo stato puro. Ma in chiave comica!!!

Bene, non ci resta che tuffarci entusiasti tra le pagine che hai scritto per noi! La lettura coinvolgente ci rapirà, trasportandoci nella tua bella fiaba, che certamente riuscirà  a farci divertire! 
 
E' ciò che spero...

Ti auguriamo tutto il successo che meriti Virginia! Grazie per averci parlato di te e del tuo bel libro!

Io, ringrazio voi, per avermi aiutato a realizzare il mio sogno!

Irene Losito