Intervista a Ilaria De Marchi. A cura di Irene Losito

Ilaria, l'11 dicembre presenterai il tuo libro "Il punto di non ritorno", un romanzo realistico e al tempo stesso fantasioso che vuole aprire gli occhi della gente sulle tante -purtroppo...- storie di violenza quotidiana con cui diverse donne si dibattono in maniera, ahimè, sempre più spesso devastante...

Il punto di non ritorno è un romanzo breve che racconta la storia di una ragazza e del suo processo di maturazione mediante la scoperta dell'altra faccia della medaglia e l'attraversamento di questa. E' un volume scorrevole ed è per tutti, si legge in fretta, adattandosi a questo momento attuale nel quale tutti corrono e hanno poco tempo per sè, per la lettura e per gli altri. Il libro racconta una storia nella quale, attraverso un crescendo di fatti, si arriva alla violenza, ma non mi sono soffermata in essa poichè il messaggio è proprio che nessuno deve fermarcisi, questo significherebbe dar vita a moltissimi meccanismi masochistici. Ci si sposta dalla visione vittima/carnefice, e dal giudizio si va all'azione, poichè solo uscendo sia fisicamente che emotivamente, da una situazione si arriva a possedere  poi i mezzi reali per analizzarla. Inoltre il libro va a toccare diverse tematiche come il pregiudizio, la famiglia, il processo di maturazione dell'individuo, il provare a vedere le cose attraverso un ottica diversa, la velocità di quest'epoca…


Perchè questo titolo?

Perchè credo che nella vita di ognuno ci siano dei punti di non ritorno e che vadano ascoltati. Si tratta di bivi che sembrano esteriori, ma in realtà sono legati a scelte profonde da fare a livello interiore e portano ad un forte cambiamento delle condizioni personali.

Nonostante la drammaticità degli eventi narrati, lo stile è ironico. Cosa motiva questa tua scelta?

Credo che l'ironia sia il senso segreto delle cose, nella mia vita mi ha sempre salvata da situazioni drammatiche e spesso pesanti. E' una posizione forte da prendere: raccontare anche il dramma con leggerezza, ma è proprio questa la chiave che il mio romanzo vorrebbe dare in mano a ognuno, perchè guardandolo "in mutande" anche il diavolo fa meno paura..

Finora i tuoi scritti rappresentavano un modo creativo di esternare quelle forti emozioni che sentivi dentro di te. Con "Il punto di non ritorno" invece ti orienti verso la pubblicazione, e dedichi il tuo romanzo a tutte le donne...

Si, è vero. Scrivo perchè mi piace e mi viene naturale, ma essendo un pò anticonformista, il mondo letterario attuale, così pieno e variegato e spesso superficiale o inneggiante a una certa forma mentis, non mi attirava molto. Poi un mio amico attore con cui, vista la lontananza, scambiavo e-mail, mi ha consigliato di scrivere un libro e così ci ho provato.. L'ho scritto in un periodo abbastanza forte della mia vita e di quella delle mie amiche, direi che questo romanzo è uscito come il fischio di una pentola a pressione per parlare a me, a loro, e a tutte quante le donne..


Si può dire che la passione per la scrittura sia nata con te! Scrivere era sin da tenera età uno dei tuoi passatempi preferiti; ci risulta che sin da bambina amassi soffermarti ad inventare mille storie!

Si, avevo un mondo fantastico molto acceso, inventavo storie, canzoni, poesie, infatti i miei componimenti delle elementari erano molto ricchi, originali e talvolta in rima, oltretutto mio papà era un uomo molto colto e mia madre insegnante, perciò ho iniziato presto a divorare libri e a ricamarci su, cosa che nonostante gli impegni attuali sembra non fermarsi…

Tra l'altro i tuoi versi sono stati pubblicati in antologie di autori vari edite da Giulio Perrone, dunque ami l'arte a 360°...

Si, dipingo, scrivo, faccio teatro, credo sia un mio moto naturale e quando non lo faccio non mi sento io, divento più triste e pesante.

Dietro questo romanzo c'è una donna che ha imparato a vedere la vita come una sfida, dopo un percorso esistenziale caratterizzato da una profonda irrequietezza interiore che però non ha mai spento l'entusiasmo o soffocato la passione che caratterizza la sua spiccata sensibilità...

Oggi come oggi ringrazio questa bella e gioiosa parte di me, perchè mi ha resa ricca, coraggiosa e libera, mentre in alcune figure attorno a me provocava biasimo, lei si ergeva ribelle e viva. E' proprio quella parte che mi ha sostenuta quando la vita era diventata troppo dura e che mi faceva cambiare l'angolazione del guardare fino a farmici persino ridere su!!! Inoltre grazie a questo peregrinare ho conosciuto moltissime persone meravigliose, osservato vite diverse, visto molti posti e imparato quello che a scuola tra i banchi non insegnano. E'proprio questa forza che intendo condividere nel libro.

Bene! Non ci resta che attendere curiosi di leggere questo tuo romanzo! Tra l'altro Onirica Edizioni verserà un euro all'associazione AMRI per ogni copia acquistata nel periodo natalizio. Dunque, perchè non regalare un buon libro e fare del bene al destinatario e ai bimbi che soffrono?

Auguro a tutti una buona lettura e spero che il mio libro possa portare il sorriso e magari qualche suggerimento o accompagnare qualcuno che è arrivato a un suo punto di non ritorno!!!

Irene Losito