Raccogliere in una pubblicazione gli “articoli” che l’amico Aldo Castellani ha scritto per tanti anni sul periodico locale “La Castellina” è una iniziativa lodevole sotto molti aspetti. Negli anni in cui il “giornalino” usciva, Castellina era un paese in fermento: si discuteva su tutto e tutti avevano una loro opinione su ogni cosa. In questo contesto la rubrica de “Il personaggio” si inseriva in maniera a suo modo geniale all’interno delle pagine del periodico. L’incedere ironico, lo scritto scorrevole e piacevole “pennellano” (e come poteva essere altrimenti) i personaggi in maniera godibile anche ad anni di distanza, fissando nel tempo gli aneddoti, le idee e le vere e proprie filosofie di vita delle persone da lui descritte negli articoli. Una delle caratteristiche di Castellina sono stati i suoi personaggi conosciuti molto spesso per i loro soprannomi, contraddistinti da forti personalità, caratteri e stili di vita veramente fuori dal comune. Persone che divenivano icone per il loro modo di intendere la vita. Caratteri forti, interpreti della storia e della vita di paese, attori protagonisti di aneddoti spassosi, singolari e unici. Leggendo a distanza di anni gli articoli che troverete riportati in questa pubblicazione, un sorriso affiorerà sicuramente sulle vostre labbra, ma anche un pensiero si affaccerà ancora più sicuramente nella vostra mente: in un mondo in cui i social network la fanno da padrone, in cui i ragazzi sono bombardati da icone di calciatori famosi, veline, tronisti, ecc. e sono tutti invogliati a pettinarsi, gesticolare, parlare e apostrofarsi nel medesimo modo, c’è ancora spazio per lo sviluppo di personalità così complesse e particolari? I ragazzi hanno oggi infinite possibilità di conoscenza e infinite capacità di sviluppo ma stanno perdendo la capacità di elaborare pensieri individuali, di non essere uno in mezzo a tanti e di vivere in maniera particolare e originale.
Iniziative come queste ci fanno capire che le possibilità di cono-scenza e progresso che abbiamo oggi sono vastissime ma che non dobbiamo perdere la capacità di essere originali sviluppando le potenzialità di ognuno, di non uniformarci e di non seguire la massa. In questa raccolta leggiamo di vite spese seguendo una filosofia personale, passate a inseguire un sogno, vissute secondo uno stile unico e irripetibile. Divertiamoci e sorridiamo degli aneddoti scritti e fissati nella memoria collettiva attraverso le parole di Aldo, riflettiamo su quello che eravamo e dove stiamo andando.
Ad Aldo scrittore va il merito di essere riuscito in tanti anni (usando la penna come il più conosciuto Aldo pittore usa il pennello) a “dipingere” sulla tela del tempo il quadro di una Castellina che fu attraverso incontri immaginati come con il Sor Arturo o il maestro Ulderigo Niccolini o chiacchierate reali come quelle con Mario Bindi o Cosimo Aloisio o resoconti a tratti drammatici come l’articolo sulla morte del partigiano Fulvio Giaconi o l’incidente nella cava di zolfo occorso all’Ing. Novaria.
Ringrazio Aldo e Fiorenzo (che con pazienza ha trascritto tutti gli articoli) per avermi chiesto di fare questa piccola introduzione e a voi lettori auguro una serena lettura e un piacevole tuffo nei ricordi.

Erika Arrighi