Parlare della poesia di Roberta non può prescindere da una serie di caratteristiche: talento naturale, sensibilità, stile personalissimo. A tutto questo va necessariamente unita un’altra serie di categorie: poesia di mistero, poesia onirica, poesia di ricerca e sentimento, poesia di nascita e rinascite continue. E’, la sua, una poetica che sorprende ed emoziona, che rivela profondità d’anima e di pensiero, come si evince dai versi di “Plenilunio”.

“Là, s’apre la rosa astrale

e s’acquatta su spume di miele;

esulta il groviglio rituale

che l’attimo esalta e comprende

Avrà il tuo nome il lungo mio bisbiglio?”

L''autrice è uno spirito irrequieto e curioso, donna indomita ma anche fragile e delicata, animata da una grandissima passione per la vita; sensibile e generosa nei confronti di ciò che ama: i cari, la natura, gli animali, la sua terra aspra e dolce alla quale tanto somiglia.E proprio con la sua terra ha un rapporto di scambio vitale reciproco, dal quale trae energie che sa trasmettere agli altri con passione e solarità. Questa sua indole  naturalmente gioiosa e spontanea viene trasfusa nelle sue liriche, come in “Voli d’arance”.

“Sono anni di vita a grappolo che

avidi cancellano l’assenza,

mentre Tu, accendi uve nuove

di succhi dolci e gocciole di rose”

La poesia dell’autrice, talvolta, sorprende e sconcerta e questo è un bene, poiché dimostra la propria ecletticità, colpendo con armi affilate, coinvolgendo con straordinaria delicatezza o catturandoci con intrigante sensualità Tutto ciò grazie anche a un lessico allusivo e metaforico e a una costruzione accurata del verso, fatta di ascese e ripidissime cadute nel profondo. Nelle splendide chiuse spesso troviamo la chiave di lettura dei suoi testi.

Labirinti è una breve ma intensa silloge di eccellente esordio.

 

Dalla prefazione di Carmine Valendino e Daniela Cattani Rusich.

Copertina del pittore Giuliano Giuggioli.